É in onda la seconda stagione di Billions. La serie prodotta da Showtime che racconta lo scontro tra lo speculatore finanziario Bobby Axelrod, interpretato da Damian Lewis (il roscio di Homeland) e il procuratore generale Charles Rhoades (Paul Giamatti). I due ovviamente si detestano, anche perché la moglie del procuratore (Maggie Siff) lavora per lo speculatore.
Entrambi i protagonisti vogliono primeggiare e non badano a scrupoli pur di riuscirci. Per Axelrod i soldi sono un mezzo per avere potere; per Rhoades il potere è un mezzo per avere altro potere (essendo nato ricco, i soldi per lui non sono mai stati un problema).
La serie offre numerosi spunti di riflessione. Ci si può infatti chiedere se sia giusto o sbagliato punire chi riesce a scoprire i segreti di una società quotata in borsa: ossia, se per il buon andamento del mercato sia bene o male che qualcuno scopra che una società è in crisi, nonostante dichiari il contrario. É infatti questa la specialità di Axelrod, ed è per questo che Rhoades vorrebbe sbatterlo in galere per Insider trading.
Ci si può anche chiedere se, sotto il profilo morale, sia peggio usare il potere dei soldi per raggiungere i propri obiettivi personali, o sia peggio, per lo stesso motivo, usare il potere dello stato. Attorno a quest’ultima domanda gira la narrazione, ed è forse questo l’aspetto di maggiore originalità del racconto.
Per il resto, ottimi interpreti, scenografie, ecc…